Non puņ e non
deve mancare, in un qualunque sito
sardo
(che si rispetti),
un riferimento alla straordinaria terra e
alla "primitiva" popolazione che la abita; ecco un
tipico "indigeno" della "wild Sardinia":
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Vivere in Sardegna è bello, anche se la storia
di colonizzazione e la
condizione d'insularità comportano tuttora per
i Sardi molti svantaggi.
La Sardegna è ricca di veri e propri tesori ambientali, culturali
e archeologici, ma di questi beni si sono finora
giovati soprattutto imprenditori esterni, che hanno potuto sfruttare il
forte richiamo turistico esercitato dalle zone costiere. A fronte di questa
potenziale ricchezza, abbiamo una pessima situazione sia sul piano
dell'occupazione che sul piano dei servizi e del funzionamento delle
Istituzioni, ivi compresa la situazione della Scuola.
Si diceva prima dei trascorsi storici di colonizzazione ....
Da qualche anno è stata istituita una giornata (28 aprile)
denominata SA DIE DE SA SARDIGNA in cui si ricorda la cacciata
dei Piemontesi da Cagliari, avvenuta il 28 aprile del 1794.
Riportiamo qui alcune strofe di una poesia,
scritta da Ignazio Mannu, ozierese, nel 1794, quindi proprio negli anni in
cui i Sardi cacciarono i Piemontesi.
Questa poesia è stata musicata in svariati modi ed è diventata
un vero e proprio inno del Popolo Sardo,
tanto da essere definita la "marsigliese sarda".
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